The Networx #5
Musica e brand experience - BeReal - Google è stato ingannato - Bard programma - La Francia vuole arrestare gli influencer
Abbiamo deciso, attraverso questa Newsletter, di condividere uno nostro spazio con tutti voi che chiamiamo The Networx.
Troverete le notizie che riteniamo più interessanti con il commento originale dei professionisti che le hanno postate sui nostri profili social.
La formazione per noi è informazione, condivisione e confronto.
Lo stesso spirito che da più di 10 anni portiamo ogni giorno nelle nostre aule
Doris ci segnala un po’ di esempi carini di brand che usano la musica per rendersi riconoscibili.
La capacità della musica di evocare sentimenti di nostalgia attraverso ricordi di determinati tempi e luoghi la rende un potente strumento per creare associazioni sottili e intuitive con i brand.
Starbucks, W Hotel, Coca Cola, Nike Run Club, H&M sono solo alcuni dei marchi che hanno una creato una loro playlist su Spotify.
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Giovanni ci parla di un esperimento nel Regno Unito che potrebbe vanificare lo scopo dell’APP, aumentando il coinvolgimento ma diminuendo l’autenticità che la contraddistingue rispetto ad altri social.
Sappiamo bene che ogni giorno a un'ora casuale a tutti noi viene inviata una notifica che indica "E’ l’ora di BeReal", ovvero interrompere ciò che si sta facendo e scattare una foto entro 2 minuti da condividere con i follower.
Con la nuova funzione, se si rispetteranno i tempi, si avranno due post bonus da pubblicare quando si desidera.
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Ugo ci racconta un episodio che fa riflettere se si pensa ormai al largo uso che si sta facendo (oltre il nostro confine) dell'AI per generare contenuti web.
Un articolo sulla "migliore stampante 2023" con 600 parole scritto per metà di contenuti ChatGPT e con una forte dose di sarcasmo è riuscito ad ingannare l’algoritmo di Google pur sottolineando che non avrebbe dovuto classificarsi. Mentre scriviamo questo articolo è ancora posizionato in SERP.
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Antonio ci parla di come un programmatore possa scrivere un codice per far funzionare una macchina che a sua volta potrà essere corretto dalla macchina stessa.
Gli sviluppatori potranno infatti dire a Bard "questo codice non funziona, per favore correggilo" e l’AI di Google procederà immediatamente al debug.
Oltre alla generazione di un nuovo codice Google Bard sta lanciando nuove funzionalità e ha ora nuove competenze.
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Manuela ci informa sulla possibilità che vengano approvate dal Senato in Francia delle nuove leggi che modificherebbero drasticamente il modo in cui gli influencer creano contenuti.
Inoltre si richiederebbe alle piattaforme di creare nuovi strumenti per segnalare le violazioni.
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